Luisa Bonesio (Università di Pavia)
15,00-18,00 / auletta del chiostro
Via Eudossiana 19
a cura di Lidia Decandia
Università La Sapienza Dipartimento di Architettura e Urbanistica per l’Ingegneria.
Dottorato di Ricerca in Tecnica Urbanistica, Attività Seminariali 2008-09, 6 Maggio 2009.
Dal paesaggio come “immagine da contemplare ” al paesaggio come “luogo dell’abitare”
Il processo provocato dalla globalizzazione ci costringe a ripensare in forme nuove il nostro rapporto con i luoghi. Rotto quel cemento, che legava in maniera indissolubile un popolo ad una terra e su cui si costruiva il senso di identità e di appartenenza, si affermano infatti nuove modalità di abitare capaci di intessere relazioni invisibili tra i luoghi e il mondo e di disegnare inedite geografie variabili e dinamiche, con cui dobbiamo fare i conti. Siamo di fronte ad un tempo forte di cambiamento, di metamorfosi, di passaggio di cui stentiamo a capire il senso. Questa profonda fase di spaesamento richiede la costruzione di nuove mappe che possano aiutarci ad orientarci; che ci consentano di marcare lo spazio di nuovi significati, di trasformare questo territorio che sentiamo estraneo, come un corpo da cui ci siamo separati, scollati, in un cosmo nuovo di cui riconoscerci e sentirci parte. Abbiamo bisogno di compiere una nuova operazione di appaesamento. Dobbiamo ritornare a prenderci cura dei nostri territori, riaprire relazioni affettive e vitali con gli ambienti che ci circondano. Ritessere di nuove trame di significato quella piatta distesa di segni in cui si dipanano le nostre vite.
Per far questo dobbiamo costruire nuove forme di conoscenza, nuove tecniche, nuovi linguaggi che ci aiutino a superare quella visione “estetizzante” e “distaccata” che ci ha portato, a partire dal Rinascimento attraverso la Modernità, a considerare il paesaggio come una “immagine” da contemplare, per ricominciare a riconsiderarlo come piuttosto come un “ambiente di vita” di cui riappropriarci creativamente, prendendocene cura con delicatezza e con rispetto. Può la rivisitazione e la decostruzione di quegli sfondi impliciti, di cui nonostante tutto siamo ancora profondamente invischiati, che stanno dietro a questo vero e proprio processo di “spettacolarizzazione” dei paesaggi, offrire un contributo valido ripensare le nostre stesse categorie di interpretazione e di progetto?
È su questi argomenti che il seminario intende “interrogare” Luisa Bonesio.
Luisa Bonesio è docente di Estetica nell’Università di Pavia. Studiosa del pensiero di Nietzsche, Spengler, Jünger e di estetica del paesaggio e di geofilosofia, si dedica da tempo all’elaborazione di un’ermeneutica del paesaggio. È stata responsabile scientifica dell’annuale manifestazione “Paesaggi: luoghi dell’anima”, per il comune di Pavia. Tra i suoi ultimi scritti Orizzonti della geofilosofia. Terra e luoghi nell’epoca della mondializzazione (Arianna, bologna 2000);
Paesaggi di casa. Avvertire i luoghi dell’abitare (con L. Micotti, Mimesis, Milano 2003); Paesaggio, identità e comunità tra locale e globale (Diabasis, Reggio Emilia, 2007); Paesaggio: l’anima dei luoghi (con L. Micotti, Diabasis, Reggio Emilia 2008)
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