Fonte: Terranauta / Legambiente
Il Senato approva la ratifica della Convenzione dei protocolli delle Alpi: ora anche l’Italia dovrà fare la sua parte per la tutela degli ambienti e delle comunità che vivono nel territorio montano. Legambiente commenta: “10 anni dopo l’entrata in vigore della convenzione alpina, speriamo che sia giunto il momento di passare ai fatti”.
Esultanza e ottimismo da parte di Legambiente per l’approvazione, avvenuta nelle scorse ore al Senato, della legge di ratifica dei protocolli attuativi della Convenzione Internazionale per la Protezione delle Alpi, l’accordo che vincola tutti gli Stati Alpini, insieme all’Unione Europea, a definire politiche concordate per la tutela e lo sviluppo di questo prezioso spazio montuoso transfrontaliero, abitato da 13 milioni di cittadini europei, di cui 4 milioni sono gli italiani.
Il disegno di legge, di cui primo firmatario è il senatore Roberto Della Seta, ha superato l’esame del Senato e ora dovrebbe superare – speriamo in tempi brevi – anche quello della Camera dei Deputati. I protocolli ratificati contemplano le diverse materie e politiche che chiedono un coordinamento internazionale per preservare questo spazio montuoso: dalla tutela del paesaggio all’organizzazione dei transiti di merci e persone attraverso i valichi alpini, dalle politiche energetiche a quelle per la sicurezza idrogeologica.
“Nelle Alpi italiane c’è un sacco di lavoro da fare per recuperare il tempo perduto e allinearci ai Paesi confinanti – dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente – ovviamente la priorità sono le politiche di sviluppo locale, per invertire lo spopolamento delle valli italiane e sostenere le economie legate alla buona gestione del territorio, ma sono molti i problemi che non possono essere affrontati senza una cooperazione transnazionale, ad esempio per quanto riguarda le aree protette e la tutela dei grandi predatori come lupo e orso che da alcuni anni hanno ripreso a colonizzare la nostra montagna”.
La ratifica dei protocolli è l’ultima scadenza di un lungo e travagliato percorso, avvenuto sempre con un forte ritardo dell’Italia rispetto agli altri Paesi alpini (con l’esclusione della Svizzera, che non vi ha ancora provveduto). L’adesione dell’Italia alla Convenzione delle Alpi è avvenuta con la legge 403 del 1999, da allora i Paesi alpini si sono attivati nella ratifica ed attuazione dei protocolli.
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